Zeolite a base di Chabasite e Phillipsite micronizzata, minore di 20 micron (1 kg) Fertilsoil, NPK 4-4-2 (25 kg), inoculo granulare di funghi micorrizici, fissa l\'azoto e solubilizza il fosforo
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Zeolite a base di Chabasite e Phillipsite micronizzata, minore di 20 micron (1 kg)

Zeolite a base di Chabasite e Phillipsite micronizzata, minore di 20 micron (1 kg)

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ZEOLITE A BASE DI CHABASITE E PHILLIPSITE MICRONIZZATA, MINORE DI 20 micron (1 Kg).

 

AMMENDANTE E POTENZIATORE DELLE DIFESE NATURALI DEI VEGETALI

Essiccato e sterilizzato in forno a 200°C per 20 minuti.

Il prodotto aderisce perfettamente alle superfici; la sua microstruttura cristallina cubica rende le superfici particolarmente scabrose rendendole inagibili per insetti e attacchi fungini. Asciugando aumenta la sua capacità igroscopica e facilita la cicatrizzazione di frutta e ortaggi. Non ha tempo di carenza. Ha una elevata capacità di scambio cationico. Protegge le foglie dagli stress da calore e dagli stress da freddo, riducendo l'escursione termica.

 

Gruppo di minerali costituito da 52 specie mineralogiche definite chimicamente "alluminosilicati idrati di elementi alcalini e/o alcalino-terrosi" (essenzialmente, Na, K e Ca) e strutturalmente costituenti con feldspati, feldspatoidi e minerali della silice la famiglia dei tectosilicati. In questa famiglia di silicati, le unità strutturali primarie, tetraedri [(Si,Al)O4], sono collegate tra loro nelle tre direzioni dello spazio a formare impalcature tridimensionali con conseguente rapporto tra catione tetraedrico (Si, Al) e ossigeno di 1:2.

A differenza di quanto si realizza in altre famiglie di silicati ove le stesse unità strutturali sono isolate (nesosilicati, es. olivine), collegate in un'unica direzione (inosilicati, es. pirosseni) o in due direzioni (fillosilcati, es. minerali argillosi), l'impalcatura tetraedrica tridimensionale dei tectosilicati dà origine a strutture "aperte" per la presenza di cavità extratretraedriche di volume crescente dai feldspati e minerali della silice ai feldspatoidi alle zeoliti.

L'impalcatura tetraedrica tridimensionale delle zeoliti è "molto aperta" (bassa densità tetraedrica) e, come tale, presenta ampie cavità interne (dal 20 al 50% del volume del cristallo) comunicanti tra loro e con l'esterno mediante canali di dimensioni molecolari (da 2,5 a circa 7 Å; 1 Å = 10-8 cm).

Allo stato naturale, cavità e canali sono occupati da cationi (Na, K, Ca) e da molecole d'acqua. I cationi, necessari per bilanciare le cariche elettriche negative dell'impalcatura tetraedrica dovute alla parziale sostituzione di Si4+ con Al3+, essendo debolmente legati all'impalcatura tetraedrica, godono di una certa libertà di movimento e possono uscire, attraverso i canali, dalle cavità e quindi dal cristallo solo se sostituiti da altri cationi comportanti lo stesso numero di cariche elettriche positive.

Tale proprietà, nota come "capacità di scambio cationico" (CSC), ha intensità (espressa in meq/g) crescente con l'aumentare del contenuto in Al nei tetraedri e varia da circa 2 meq/g nelle zeoliti povere in Al (clinoptilolite, ferrierite mordenite) a 3-4 meq/g nelle zeoliti ricche in Al (chabasite, phillipsite).

L'acqua, dal 10 al 20% in peso a seconda della specie zeolitica, può essere facilmente ed in modo più o meno continuo rimossa per riscaldamento al di sotto di 300-350° C con nessuna o modeste modificazioni dell'impalcatura tetraedrica.

Le zeoliti così disidratate presentano un'ampia superficie interna (fino a qualche centinaio di m2 per grammo di sostanza) disponibile ad ospitare ancora molecole d'acqua od altre molecole dotate di polarità naturale od indotta. Il processo di disidratazione-reidratazione è reversibile pressoché all'infinito e l'assorbimento di molecole polari avviene secondo una rigida "selezione" basata "in primis" sulle dimensioni delle molecole e, secondariamente, sul loro grado di polarità.

Il materiale viene sterilizzato in forno fino alla temperatura di 200°C per 20 minuti, la parte più fine e polverosa ha un alto potere sterilizzante nei confronti delle patologie fungine (muffe e funghi).

 

ANALISI CHIMICA MEDIA

Determinata mediante Fluorescenza X e perdita per calcinazione

SiO2: 52.0%

Al2O3: 17.0%

K2O: 6.1%

Fe2O3: 3.6%

CaO: 5.7%

Na2O: 0.6%

TiO2: 0.5%

MgO: 2.3%

H2O (Struttura persa al di sopra dei 120°C): 12.0%

MnO: 0.2%

P2O5: 0.3%

 

CARATTERISTICHE TECNICHE

DEFINIZIONE: SILICATO DI POTASSIO, SODIO E CALCIO

Roccia vulcanica ad elevata capacità di scambio cationico e di assorbimento d'acqua in virtù del prevalente contenuto in minerali "tettosilicatici " chabasite e phillipsite e della tessitura litologica;

COMPOSIZIONE MINERALOGICA QUALI-QUANTITATIVA: (in % con deviazioni standard) determinata ai Raggi X con metodo Rietveld-RIR (Gualtieri, 2000): chabasite 60 ± 5; phillipsite 5 ± 3; k-feldspato 4 ± 2; biotite 2 ± 1; pirosseno 4 ± 1; vetro vulcanico 25 ± 5;

CONTENUTO IN CABASITE [(Na0.14 K1.03Ca1.00Mg0.17)[Al3.46 Si8.53O24] 9.7 H2O] E PHILLIPSITE: 65 ± 5%;

ELEMENTI PESANTI: quantità (ppm) ceduta per eluizione secondo la procedura IRSA-CNR (1985): Pb 10; As 5; Cd 2; Zn 20; Cu tr;

pH: 6.9 – 7.1

CAPACITÀ DI SCAMBIO CATIONICO ELEVATA: 2.1 ± 0.1 meq/g con spiccata selettività nei riguardi di cationi a bassa energia di solvatazione (NH4, K, Pb, Ba)

ELEVATA CRIPTOPOROSITÀ STRUTTURALE: dal 20 al 50% del volume del cristallo;

DISIDRATAZIONE REVERSIBILE: disidratazione (processo endotermico) - reidratazione (processo esotermico) reversibile all'infinito e quindi potenzialità di attenuare i picchi positivi e negativi del grado di umidità e della temperatura ambientale;

SETACCIAMENTO MOLECOLARE;

RITENZIONE IDRICA: 30-40% (p/p) a seconda della granulometria;

RESISTENZA MECCANICA;

PERMEABILITÀ;

DENSITÀ APPARENTE: 0.70 g/cm3 – 0.90 g/cm3 a seconda della granulometria..

 

CARATTERISTICHE FUNZIONALI E CAMPI DI UTILIZZO

• trattamenti pulverulenti: indicativamente 6-8 kg per Ha in aggiunta ai Sali rameici o di Zolfo, in alternativa 30 kg per Ha di materiale tal quale;

• orticoltura e frutticoltura: si impiega a dosi di 2-5 kg ogni 500-600 lt di acqua per Ha di terreno, dalla post-fioritura ripetere il trattamento ogni 10-15 gg in funzione dell'umidità e delle piogge;

• viticoltura: si impiega a dosi di 3 kg ogni 500 lt di acqua per Ha di terreno, trattare il grappolo in fase di invaiatura e oltre con 2-3 interventi;

• floricoltura: si impiega a dosi di 2 kg ogni 500 lt di acqua per Ha di terreno, trattare 2 volte a settimana;

• fertirrigazione: per tutte le colture, associato ad altri fertilizzanti, si impiega a dosi di 3 kg ogni 10.000 m2 in modo continuativo, da valutare in campo e in opera con il rivenditore.

 

ULTERIORI CHIARIMENTI ED INFORMAZIONI SULL'UTILIZZO DEL PRODOTTO

Per avere maggiori informazioni sull'utilizzo del prodotto si consiglia di scaricare la scheda di sicurezza. All'interno del file pdf oltre alla citata scheda è anche presente una ricerca condotta del Prof. Elio Passalia, Ordinario di Mineralogia dell'Università degli Studi di Modena che dimostra gli effetti dell'utilizzo di questo prodotto sulle colture.

 

 

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Scheda tecnica
https://docs.geosism.com/info-prodotti/schede-tecniche?download=80-pdf:scheda-tecnica-zeolite-cabasite-e-phillipsite-micronizzata
Scheda sicurezza
https://docs.geosism.com/info-prodotti/schede-di-sicurezza?download=58:scheda-di-sicurezza-zeolite-cabasite-e-phillipsite-micronizzata
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